Esmahan Aykol schrijft boeiende mysteries die de complexiteit van culturele identiteit onderzoeken. Haar fictie onderzoekt regelmatig stereotypen en wederzijdse verwachtingen tussen Turken en Europeanen, waarbij ze vaak speelt met omkeringen van typische rollen. Aykols schrijven wordt gekenmerkt door scherpe observatie en een inzichtelijke verkenning van interculturele dynamiek. Haar verhalen bieden een uniek perspectief op het navigeren door het leven binnen contrasterende culturen.
Kati is the owner of Istanbul's only mystery bookshop. When a woman is found
dead in her Istanbul apartment, Kati suspects murder and begins her maverick
investigation. The deceased was an attractive young woman, in the middle of a
divorce, and a politically active ecologist. Too many people stood to benefit
from her death.
A film director is found murdered in a hotel room in Istanbul. Electrocuted by
a hair dryer thrown in his bath water. When the police accuse the lead actress
she turns to her only friend in town, the feisty and sexy owner of Istanbul's
only mystery book shop.
To buy a flat Kati Hirshel has learned the corrupt ways of Istanbul. It all
goes well until a man is found murdered in the flat and she is the prime
suspect.
Um einer unglücklichen Liebe zu entkommen, verlässt Ece ihre Heimatstadt Istanbul und beginnt ein neues Leben in London. Doch beim Tellerwaschen in einem Grillrestaurant stürzen tausend Erinnerungen auf sie ein, schmerzliche, aber auch schöne. Ece erkennt: Für einen Neuanfang ist Vergessen viel, Erinnern alles.
I racconti di questa raccolta hanno per protagonisti alcuni degli investigatori più popolari dei «gialli» Sellerio, e precisamente: Salvo Montalbano da Vigàta, il commissario di Andrea Camilleri; il pensionato Amedeo Consonni, il dilettante del crimine che agisce nella Casa di Ringhiera immaginata da Francesco Recami; Rocco Schiavone, poliziotto tormentato dei noir di Antonio Manzini (un nuovo romanzo uscirà presto per i nostri tipi); Kati Hirschel, libraia turco-tedesca che ne combina di tutti i colori qui e là per la fascinosa Istanbul, venuta dalla penna della scrittrice turca Esmahan Aykol; l’elettrotecnico Enzo Baiamonte che risolve delitti di quartiere nella Palermo di Gian Mauro Costa; Massimo il Barrista del BarLume, investigatore dalla linguaccia pronta del toscano (e si vede) Marco Malvaldi. Eroi che in questo volume animano con le loro storie una specie di officina di scrittura. L’editore, in continuità con un analogo progetto dell’anno scorso (Un Natale in giallo, Sellerio 2011), ha chiesto agli autori di scrivere un racconto a soggetto. Soggetto: un Capodanno dell’investigatore. La sfida, o la scommessa è quella di provare la personalità delle loro creature: quanto sono capaci, per così dire, di una vita autonoma in cui la realtà della loro esistenza non sia solo lo sfondo delle imprese criminologiche. Viceversa, in questi racconti, una giornata tipica – per quanto, come il Capodanno rivelatrice sul piano psicologico, anzi proprio per questo – diventa l’interesse primario della narrazione mentre un delitto accade e un’inchiesta si sviluppa.
Kati Hirschel, stambuliota di origini in parte tedesche, ha una libreria specializzata in giallistica. È questa familiarità con l’aspetto romantico del delitto che la predispone al fascino del mistero, e la rende abbastanza spregiudicata da non disprezzare alcuna fonte di informazione. Così, quando la veggente che è andata a consultare insieme all’amico Fofo, ha visto nei fondi del caffè il cadavere di una giovane donna, è entrata in allarme. I fatti però, non obbediscono sempre alle visioni: la vittima non sarà quella da Kati attesa e del resto non ci sarà un vero e proprio cadavere. Semplicemente Nil, l’amica della sua collega, ha avuto un arresto cardiaco. Ma tanto basta all’irrefrenabile investigatrice per correre le strade di Istanbul in cerca di indizi. Infatti presto, come una profezia che si autodetermina, le stranezze cominciano a piovere, tanto da spingere Hakan, il fratello della vittima, a darle un completo incarico da detective. Innanzitutto il tenore di vita di Nil appare troppo sostenuto per una giornalista disoccupata: perfino un quadro Julian Opie nel lussuoso appartamento. Poi, si scopre che Nil stava scrivendo una specie di romanzo sui desaparecidos argentini, paragonandoli alle vittime (greci, curdi) del perenne autoritarismo turco, il cosiddetto «stato profondo». Ce n’è abbastanza per mettere in moto una personalità indagatrice col dono di inverare le complicazioni che poi risolverà. La bizzarra originalità dell’investigatrice è che lei indaga come se spettegolasse, di contatto in contatto, di conoscenza in conoscenza, di curiosità maliziosa in curiosità maliziosa. E che porta il lettore in giro per «la città più bella del mondo» proprio come fa lei, bar dopo bar, vicolo dopo vicolo, mercato dopo mercato, bottega dopo bottega. Dai bassifondi ai quartieri dei milionari. Ne esce un poliziesco «morbido» e suadente che contiene uno spaccato di costume orientale occidentale, e suona anche come un salutare invito all’anticonformismo e alla tolleranza.
Sie tanzt Tango, wohnt in einer schicken Wohnung mitten in Istanbul, die Liebhaber kommen und gehen – doch seit kurzem schwebt die Modejournalistin Nil in Lebensgefahr. Um ihr zu helfen, setzt die Buchhändlerin Kati Hirschel ihre Krimi-Kenntnisse ein und beginnt zu recherchieren.