Růzena Zátková (1885-1923), artista boema legata al futurismo italiano ma più affine all'avanguardia russa, è una figura affascinante e poco conosciuta. La sua vita, ricca di avventure e tragedie, sembra un romanzo. Figlia di un'illustre famiglia aristocratica, visse un matrimonio infelice con Vasilij Khvoschinskij, diplomatico russo a Roma, dove si immersi in ambienti prestigiosi. Divenne musa di artisti come lo scultore Ivan Mestrović, il pittore Roberto Montenegro e il compositore Igor' Stravinskij, e amica del futurista Giacomo Balla. Partecipò ai Balletti Russi di Djagilev, stringendo legami con Larionov e Gončarova. Attraverso sedute spiritiche con personalità eccentriche, scoprì "la legittima realtà dell'astrazione". La sua vita fu segnata da una grave malattia: la tubercolosi, che la portò a un sanatorio svizzero per tre anni. In seconde nozze, sposò Arturo Cappa, esponente del Partito Comunista italiano e cognato di Filippo Tommaso Marinetti. Fu anche confidente di Benedetta Cappa Marinetti e dell'archeologo Umberto Zanotti-Bianco. Morì a soli 38 anni, mentre la sua carriera stava finalmente decollando.
