Fabio Genovesi verkent menselijke lotsbestemmingen en ingewikkelde relaties met een scherp oog voor detail en een authentieke stem. Zijn schrijven duikt vaak in het innerlijke leven van personages, waarbij hij hun verlangens en strijd vastlegt. Genovesi's stijl onderscheidt zich door zijn poëtische diepte en zijn vermogen om sterke emoties bij lezers op te roepen. Hij bekijkt de wereld met ironische afstandelijkheid, maar bezit een diep begrip van de menselijke natuur.
Praise for The Breaking of a Wave But beneath the boundless flow of colorful
anecdote, character portrait, and discursive dialogue in and around the Tuscan
town of Forte dei Marmi, there's a story about the lonely daydreams of
outsiders...this immense, good-natured, self-indulgent tale offers a
cumulative celebration of life in shaggy dog form. -Kirkus Open the book to
any page...and find there traces of impeccable humor and of daring magic, of
innocence and of sensuality, as if the entire book had been animated by a
single, unique breath of life. -Aldo Grasso, Corriere della Sera A timeless
tale of the power of imagination and of the strength possessed solely by those
still capable of astonishment, of the extraordinary experience of being
unconventional, even when suffering may sometimes be the consequence. -Elena
Masuelli, TuttoLibri-La Stampa
Nothing grows in this Tuscan backwater except the wild imagination of Fiorenzo, a 19-year-old metal head. He lives for his garage band, horror movies and fishing in the murky irrigation ditches outside of town. But when his path crosses with Mirko, the teenage cycling phenomenon, and Tiziana, the smart but frustrated head of the local youth centre turned refuge for the town's hard-drinking seniors; his world will never be the same. Told with the tenderness of a Fellini film, this contemporary novel continues the great tradition of Italian literature and cinema.
Hai presente quando la radio passa la canzone che ascoltavi sempre alle superiori, e ti immaginavi nel futuro, libero e felice di fare quel che volevi… be’, se a sentirla il cuore ti si stringe e alla fine devi cambiare stazione, vuol dire che in quel futuro qualcosa non è andato come sognavi. Così è per Fabio, che ha ventiquattro anni e studia giurisprudenza. La materia non lo entusiasma per niente, ma una serie di circostanze lo ha condotto lì, e lui non ha avuto la forza di opporsi. Perciò procede stancamente, fin quando – siamo nel 1998 – per evitare il servizio militare obbligatorio viene spedito in un ospizio per preti in cima ai monti. Qua il direttore è un ex missionario ottantenne ruvido e lunatico, che non esce dalla sua stanza perché non gli interessa più nulla, e tratta male tutti tranne Gina, una ragazza che si crede una gallina. Diversi come sono, qualcosa in comune Fabio e Don Basagni ce l’hanno: la passione per il ciclismo. Così iniziano a guardare insieme il Giro d’Italia, e trovano in Marco Pantani l’incarnazione di un sogno. Un uomo coraggioso, tormentato e solo, che si confronta con campioni colossali che hanno il loro punto di forza nella prudenza e nel controllo della corsa. Pantani invece non fa tanti calcoli, lui dà retta all’istinto e compie sforzi immani che gli permettono di spostare il confine, “il terribile confine tra il possibile e l’impossibile, tra quel che vorremmo fare e quel che si può”. Grazie a questa meravigliosa follia, Fabio e Don Basagni troveranno in sé un’audacia sepolta, e metteranno in discussione l’esistenza solida e affidabile che ormai erano abituati a sopportare. Più ispirato che mai, Fabio Genovesi torna a farci sognare con la sua scrittura unica, che ci travolge e ci emoziona come un’onda impetuosa, ci fa commuovere, sorridere e poi ridere fino alle lacrime. E ci racconta cosa vuol dire credere in qualcosa. Qualsiasi cosa. Che sia però magica, e ci accenda, spingendoci avanti o da qualsiasi parte, senza progetti o direzioni già tracciate. Si rischia di cadere, sì, ma quando alla radio passeranno la canzone della nostra adolescenza allora, cantandola a squarciagola coi finestrini abbassati, di sicuro voleremo.
Eine Kindheit am Meer, eine skurrile italienische Großfamilie und eine Liebeserklärung an das Leben
Fabio ist der Mittelpunkt seiner verrückten Großfamilie in der Toskana. Als Liebling seiner zehn »Großväter« – den schrulligen, unverheirateten Brüdern seines Opas – wird er zu den seltsamsten Unternehmungen mitgenommen. Die sind zwar selten kindgerecht, aber dafür immer unvergesslich. Doch als sein Vater nach einem Unfall im Koma liegt, muss Fabio sich dem richtigen Leben stellen. Er beginnt, seinem Vater selbst verfasste Geschichten vorzulesen. Denn was kann jemanden besser ins Leben zurückholen, als all die Abenteuer mit seinen zehn Großvätern ...
Das Buch ist 2019 unter dem Titel »Wo man im Meer nicht mehr stehen kann« im Verlag C. Bertelsmann erschienen.