In un'epoca remota, un vecchio maestro scompare con il suo discepolo dopo aver trovato un'epigrafe. Il nipote parte alla ricerca di entrambi, insieme a un compagno curioso. Tra leggende e oscurità, scopriranno un legame di sangue che culminerà in un epico scontro nella capitale del regno.
Questo è ciò che resta dell'antico diario di Lèocare, un cacciatore divenuto leggenda vissuto in un tempo passato, il quale si imbatté in una strana creatura che lo perseguitò, condizionandone l'esistenza. Il racconto è narrato da un suo discendente, che ripercorre l'ultima caccia che portò il suo avo alla pazzia. Ma non si limita a questo, infatti egli riuscirà a scoprire l'ultima dimora del cacciatore e trascrivere un enigmatico segreto conservato in un eremitico santuario. Fa da sfondo l'atmosfera cupa e il periodo metastorico in cui è ambientato, che si attesta a più di un millennio prima dei fatti narrati in Dagodarco. Sermones vulgaris Lèocare, questo è il titolo originale di quest'opera, scritta nella lingua volgare di quel tempo perduto. Inoltre il libro è accompagnato da sorprendenti e originali disegni a carbone.