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Loris Mazzetti

    Loris Mazzetti is een regisseur en journalist wiens werk zich vaak verdiept in de theorie en techniek van broadcasttaal. Zijn uitgebreide ervaring in de media, waaronder samenwerkingen met Enzo Biagi aan belangrijke televisieprogramma's, vormt zijn narratieve benadering. Momenteel is hij hoofdredacteur bij RaiTre en draagt hij bij aan Il fatto quotidiano, waar hij zijn inzichten in de media verder verfijnt. Mazzetti's academische rol als docent voor de theorie van broadcasttaal aan de Universiteit van Modena-Reggio Emilia onderstreept zijn diepe betrokkenheid bij de nuances van mediacommunicatie.

    Il vangelo di un utopista
    Assedio alla toga. Un magistrato tra mafia, politica e Stato
    Era ieri
    Sono venuto per servire
    • Sono venuto per servire

      • 171bladzijden
      • 6 uur lezen
      4,2(25)Tarief

      «Mai finora ci siamo ritrovati con animocosì turbato come oggi. Siamo di fronte, nel nostro bel Paese, a una caduta senza precedenti della democrazia e dell’etica pubblica. La mia coscienza di uomo e di prete che intende coniugare fede e impegno civile è in difficoltà a prendere la parola. Dov’è la fede? Nelle crociate moralistiche? Dov’è la politica? Nei palazzi? Dove sono i partiti? Sempre più lontani. È una vera eutanasia della democrazia, siamo tutti corresponsabili, anche le istituzioni religiose» — Don Gallo"Peccato che Don sia un prete, se fosse un politico, avremmo trovato il nostro leader" — Loris Mazzetti

      Sono venuto per servire
    • Era ieri

      • 308bladzijden
      • 11 uur lezen
      4,0(37)Tarief

      Milano. 21 cm. 304 p. Encuadernación en tapa dura de editorial con sobrecubierta ilustrada. Idioma Italiano. Milano. Rizzoli, 2005. Enzo Biagi ; a cura di Loris Mazzetti .. Este libro es de segunda mano y tiene o puede tener marcas y señales de su anterior propietario. 8817009113

      Era ieri
    • "Ci sono dei momenti in cui non ci si può rassegnare all'andazzo delle cose, alla legge del più forte: bisogna trovare il coraggio di esporsi e denunciare" dichiara Nino Di Matteo a Loris Mazzetti, spiegando in questo modo la sua decisione di rompere un silenzio che per tutta la durata della sua carriera di pm antimafia lo ha tenuto lontano dai microfoni e dai riflettori. In un'intervista che si delinea piuttosto come un dialogo, un accorato sforzo di capire come e perché la riforma costituzionale della Giustizia, la legge bavaglio, il processo breve metterebbero a rischio la democrazia. Di Matteo arriva fino al cuore del problema per farci capire come bloccare questa deriva, che sopravvive a qualunque tipo di esecutivo. Con il coraggio che lo ha contraddistinto in questi anni smaschera le false motivazioni, le ipocrisie e le demagogie nascoste dietro la riforma, e ne svela gli inquietanti parallelismi con il Piano di rinascita democratica della P2. Ma non solo: le sue parole ci spiegano a che punto si trovano le indagini sulla "trattativa" tra Stato e mafia, sulla strage di via D'Amelio, e su personaggi discussi e discutibili che ancora oggi tengono in mano le redini del potere, dopo le rivelazioni del pentito di mafia Gaspare Spatuzza. Il tutto con lo sguardo rivolto al suo grande maestro di lotta antimafia e di coraggio: il giudice Paolo Borsellino.

      Assedio alla toga. Un magistrato tra mafia, politica e Stato
    • Il vangelo di un utopista

      • 87bladzijden
      • 4 uur lezen

      «Il Vangelo è vita, è liberazione, è il gusto e il rischio della vita». Partendo dal concetto di utopia di Eduardo Galeano, don Andrea Gallo ci spiega: «Quando sei convinto che a trecento metri ci sia quello che vuoi raggiungere, li percorri e ti rendi conto che l’utopia è trecento metri più in là. Per questo ti dici: “Allora è veramente irrealizzabile”. Invece no, perché c’è un aspetto positivo: che si sta camminando, e l’utopia si realizza strada facendo».Nel portare da oltre cinquant’anni il messaggio di Gesù, sempre sulla strada, sul marciapiede, sempre in mezzo agli ultimi, don Gallo ha messo insieme i suoi sei personalissimi Vangeli. Il primo è il messaggio che tutti, credenti e non credenti, possono cercare la verità costruendo un’unica grande famiglia umana. Il secondo è la Pace, la giustizia verso i più poveri, i senza dignità, non come frutto della carità-elemosina, ma del riscatto storico e della giustizia. Il terzo è appunto l’utopia, perché Gesù è nell’orizzonte della speranza del regno. Il quarto è la sobrietà, primo passo verso la solidarietà; il quinto, la Costituzione della Repubblica italiana, che è democratica, laica, antifascista, «e non è un optional, l’antifascismo, per nessun cittadino». L’ultimo è il “vangelo” lasciatoci da Fabrizio De André ed Ernesto Balducci, i quali ci dicono che «l’unica strada possibile è incarnarsi nella vita dei poveri e degli esclusi, non per essere travolti e abbassati, ma per vivere insieme a loro la liberazione reale».Con la stessa energia che lo porta a girare di notte per i carrugi di Genova per aiutare chi soffre, con la stessa generosità che lo vede conferenziere in giro per l’Italia, don Gallo consegna alla parola scritta la sua personale utopia, che è poi la stessa del Vangelo: cambiare il nostro quotidiano e, di conseguenza, cambiare il mondo.Per capire attraverso quali parole Don Andrea Gallo prega, esce in allegato al libro il suo personale e originalissimo breviario: Le preghiere di un utopista.«Quando gli uomini e le donne cercano di entrare in contatto con Dio, allora nascono le preghiere: ci sono anche delle formule prefissate, ma la vera preghiera è l’espressione che viene dal profondo del cuore».

      Il vangelo di un utopista