Deze Italiaanse auteur en sciencefictionvertaler staat bekend om zijn debuutroman, die een prestigieuze prijs won. Zijn werken bevatten vaak vrouwelijke protagonisten, aan wie hij een onderscheidend realisme verleent dat afwijkt van typische vertolkingen. Hij verkent thema's van heroïsche fantasy en geeft de voorkeur aan mensgerichte verklaringen voor fenomenen boven bovennatuurlijke of buitenaardse interpretaties. Zijn schrijven balanceert inventieve verhalen met een diepe interesse in de menselijke psychologie.
Een ex-CIA-man komt zijn vroegere bazin te hulp, die gelokt door de aantekeningen van haar overleden echtgenoot naar de Pyreneeën reist om te achterhalen wat hij heeft ontdekt over de Tempelridders.
"Lontano, molto lontano, da qualche parte al centro della galassia e a quattromila anni nel futuro, c'è un mondo con un grande sole rosso e quattro lune. Volete venire laggiù a giocare con me?" Così Marion Zimmer Bradley invitava a entrare nel mondo del pianeta Darkover. E in questa serie di racconti - che accostano autori ben noti a promettenti "novizi" - è possibile esplorare uno degli aspetti più interessanti della società darkovana: le Torri.
Peter Hobson è un esperto in ingegneria biomedica, quarantenne, affascinato dai problemi della vita dopo la morte e dalle possibilità di sopravvivenza che la tecnologia offre alla personalità umana. E infatti tutto comincia quando Hobson realizza un coraggioso esperimento per verificare le sue teorie sull'immortalità, creando tre simulazioni elettroniche di se stesso. Al primo alter ego di Hobson è stata cancellata la memoria della sua esistenza fisica: è una simulazione dell'anima. Al secondo è stata tolta la consapevolezza di invecchiare e di morire: è una simulazione dell'immortalità. Il terzo invece è un alter ego normale, non modificato. Ma i tre simulacri di Hobson non si accontentano di vivere nei ristretti confini della memoria di un computer e sono già fuggiti nell'universo sconfinato delle reti informatiche globali. Ma anche un'esistenza virtuale può non bastare, se la prospettiva è quella di interagire con il mondo vero e proprio... Anzi, uno di loro ha già scoperto la propria vocazione: diventare un killer.
Il suo universo futuro popolato di razze aliene sparse per le Cinque Galassie, dove i forti creano immensi imperi coloniali sollevando pian piano le razze minori a un livello evolutivo tale da poter viaggiare nel cosmo e combattere così al loro fianco in una guerra di dimensioni spaventose, aveva colpito e affascinato tutti i critici e i lettori di questo genere che subito l’avevano paragonato, per grandiosità di concetti e di scenario, all’universo di Foundation di Asimov e di Dune di Herbert. Ora David Brin ritorna a questo scenario straordinario e pieno di “senso del meraviglioso” per narrarci un’altra eccezionale vicenda. Mentre le armate galattiche si scontrano senza esclusione di colpi nella strenua ricerca dell’antica flotta dei Progenitori (la mitica Prima Razza che ha volato tra le stelle), una brutale invasione avviene sul morente mondo di Garth. Le diverse razze “elevate” di Garth sono così costrette a combattere questi violenti “signori dello spazio” per evitare l’estinzione. Ma in palio c’è anche la sopravvivenza della stessa Terra, e forse il fato di tutte le Cinque Galassie.