Un bambino capita nel mondo del piccolo Blidfinn. Ma poi sparisce. Blidfinn vince la paura e va a cercarlo. Un viaggio avventuroso e fantastico, una storia di vita, morte e amicizia. Nella grande tradizione che viene dal Nord: un libro islandese premiato e tradotto un tutto il mondo. "Sai, Blidfinn" sussurrò il Sapiente all'improvviso, "per quanto ne so, credo che sia un bambino quello che hai trovato laggiù". Si lustrò il volto antico, scacciò una mosca borbottante dall'orecchio peloso e fissò la creatura con maggior attenzione. "Sì. È decisamente un bambino". Blidfinn non ne sapeva più di prima, anche se la parola aveva un bel suono. "Bambino? Cos'è un bambino?"
A brilliant new mystery from the winner of the CWA Gold Dagger and Indridason's best book yet. In the wake of an earthquake, the water level of an Icelandic lake drops suddenly, revealing the skeleton of a man half-buried in its sandy bed. It is clear immediately that it has been there for many years. There is a large hole in the skull. Yet more mysteriously, a heavy communication device is attached to it, possibly some sort of radio transmitter, bearing inscriptions in Russian. The police are called in and Erlendur, Elinborg and Sigurdur Olii begin their investigation, which gradually leads them back to the time of the Cold War when bright, left-wing students would be sent from Iceland to study in the 'heavenly state' of Communist East Germany. The Draining Lake is another remarkable Indridason mystery about passions and shattered dreams, the fate of the missing and the grief of those left behind.
Een groot hotel in het centrum van Reykjavik is vlak voor Kerstmis afgeladen met gasten uit de hele wereld. Dan wordt er plotseling een moord gemeld bij de politie. Een personeelslid van het hotel, een man van middelbare leeftijd, is namelijk dood aangetroffen, verkleed als kerstman en met zijn broek op zijn enkels. Om deze delicate en complexe zaak te ontrafelen moeten inspecteur Erlendur en zijn collega's diep graven in het trieste leven van het slachtoffer. Een verhaal over het menselijk lot, eenzaamheid en verlies in de breedste zin van het woord.
The Laxdæla Saga, translated from the Icelandic, is a significant historical work that has endured through time. This modern edition has been meticulously reformatted and retyped to enhance readability, ensuring that its rich narrative and cultural importance remain accessible to contemporary and future readers. The effort to preserve the saga reflects its value in understanding human history and Icelandic heritage.
Il 1 7 aprile 1 868 una nave immensa si arena su una spiaggia della penisola di Reykjanes, in Islanda. Nella stiva, tra i barili di olio di fegato di merluzzo, viene trovata Abba, una giovane ritardata ridotta in fin di vita. La soccorre il naturalista Fridrik Fridjónsson, amante della bella vita, che la prende a vivere con sé e per lei cambia decisamente abitudini e atteggiamenti. Da dove viene Abba? Quale triste passato nasconde la sfortunata creatura? Poco a poco Fridrik scopre che il reverendo Baldur Skuggason, parroco della comunità locale, è fortemente coinvolto nel destino della ragazza. E, proprio come gli spiriti di cui narrano le antiche saghe, sotto le vesti di agnello l'uomo nasconde un animo da lupo. La vicenda esplode quando Abba muore, e tra il naturalista e il prete si giunge alla resa dei conti definitiva... Premiato nel 2005 con il prestigioso Nordic Council Literature Prize, il più importante riconoscimento letterario scandinavo, "La volpe azzurra" è un racconto carico di fascino e mistero, che affonda le sue radici nella mitologia popolare islandese e in cui riecheggia la potenza creativa del grande romanticismo ottocentesco.
A cura dell'esperto in cultura e storia islandese Jón R. Hjálmarsson, un atlante sui generis e una guida di viaggio alternativa per percorrere (di persona o con l’immaginazione) le strade d’Islanda immergendoci nella storia, nel paesaggio e nelle leggende legate a ogni luogo. Tra le ricchezze letterarie dell’Islanda c’è un patrimonio di miti e leggende tramandato attraverso i secoli che è tutt’oggi una presenza viva nell’immaginario popolare. Questo anche perché in nessun altro posto come in Islanda le storie sono inscindibili dal paesaggio, nascono da una natura “vivente” e misteriosa, che non ha tardato a popolarsi di troll, elfi, spettri, eroi e stregoni. Ogni angolo del paese ha ispirato le sue leggende, da cui spesso derivano gli stessi toponimi, e ogni leggenda può essere mappata geograficamente. L’Atlante leggendario delle strade d’Islanda ci guida in un viaggio attraverso l’isola raccontando le leggende più memorabili di ogni luogo, dalle località più famose agli angoli più remoti e inesplorati. Storie che spiegano l’origine di un villaggio, di una credenza o di una roccia bizzarra; storie sul serpente del lago Lagarfljót, sugli spiriti che dimorano in un anfratto, in una casa abbandonata o in una collina di lava; storie di eventi poderosi, imprese eroiche, luoghi sacri o incantati; storie legate al credo pagano, come la leggenda dell’impronta dello zoccolo di Ásbyrgi, e altre più recenti basate su eventi reali, come la tragica scomparsa di un gruppo di bambini in una cascata. Accompagnato da pratiche mappe e piccole illustrazioni, l’Atlante è suddiviso in zone geografiche e ogni leggenda è preceduta da un’introduzione che la localizza e ne spiega l’origine oltre a dare una descrizione del panorama circostante e curiosi cenni storici e culturali sulla regione, indicando di volta in volta quali sono i luoghi che hanno lasciato una loro traccia anche nelle saghe.
Terra di miti e leggende che sembrano riecheggiare ancora nei suoi paesaggi lunari, l’Islanda ha dato voce alla sua creatività anche in un originale patrimonio di fiabe, qui raccolte in un’antologia inedita. Un mondo di castelli stregati, lotte in sella ai draghi e viaggi per mare con le barche di pietra dei troll, popolato da bellissime regine che si rivelano orchesse, elfi dispettosi che è bene farsi amici, giganti a tre teste che escono dalle grotte di lava, e una natura «vivente» piena di misteri, dove ogni roccia, animale o corso d’acqua può nascondere un’insidia o una presenza fatata. Storie che raccontano l’eterna lotta tra il bene e il male a colpi di magie, metamorfosi e prove di astuzia e di coraggio, ma anche l’origine di un proverbio o di un’antica credenza che fonde il sacro e il pagano, come quella degli elfi, i «figli sporchi» che Eva non è riuscita a lavare prima di una visita di Dio e che da allora dimorano negli anfratti rifuggendo ogni sguardo umano. Storie in cui i motivi di Biancaneve o della Bella addormentata hanno risvolti per noi inaspettati, e se la giustizia trionfa sempre come vuole la tradizione, punendo i malvagi e dando felicità e ricchezza ai probi, ogni fiaba ci sorprende con uno humour irriverente, un’inedita sensualità o una crudezza che ricorda le saghe. Pagina dopo pagina ci avviciniamo all’anima di un popolo che nelle solitudini boreali ha sempre viaggiato con la parola, l’immaginazione, la poesia.