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Ernesto Galli della Loggia

    L'aula vuota
    Sagittari Laterza - 97: La morte della patria. La crisi dell'idea di nazione tra Resistenza, antifascismo e Repubblica.
    Due nazioni
    Il coraggio di vivere
    Lettera agli amici americani
    • 2019

      L'aula vuota

      Come l'Italia ha distrutto la sua scuola

      • 240bladzijden
      • 9 uur lezen

      Grazie non poco alla sua scuola – in particolare grazie alle sue maestre che per prime affrontarono l’ignoranza nazionale – l’Italia del Novecento, partita da condizioni miserabili, arrivò a essere tra le principali economie del mondo. Ma oggi quella stessa scuola è lo specchio del declino del paese. Abbandonata dalla politica con la scusa dell’«autonomia», essa appare sempre più dominata dal conformismo intellettuale, da un’inconcludente smania di novità e da un burocratismo soffocante che ne stanno decretando la definitiva irrilevanza sociale.Ernesto Galli della Loggia cerca di comprenderne le ragioni sullo sfondo della nostra storia indagando le origini e l’impatto, deludente quando non distruttivo, che hanno avuto le riforme succedutesi negli ultimi decenni e smontando le interpretazioni più convenzionali su cosa fecero o dissero veramente personaggi chiave come Giovanni Gentile e don Lorenzo Milani.Chi l’ha detto che cambiare sia sempre meglio di conservare? E che la prima cosa sia necessariamente di sinistra e la seconda di destra? Il libro mette sotto accusa i miti culturali responsabili della crisi attuale: l’immagine a tutti i costi negativa dell’autorità, l’obbligo assegnato alla scuola di adeguarsi a ciò che piace e vuole la società (dal digitale al disprezzo per il passato), la preferenza del «saper fare» sul sapere in quanto tale, la didattica «attiva» e di gruppo.Altrettanti ideologismi che sono serviti a oscurare il ruolo dell’insegnante, la misteriosa capacità che dovrebbe essere la sua di trasmettere la conoscenza e con essa di assicurare un futuro al nostro passato.

      L'aula vuota
    • 2008

      Il coraggio di vivere

      • 240bladzijden
      • 9 uur lezen

      Settembre 1938. Nedo Fiano è un tredicenne sereno e felice che vive a Firenze con la sua famiglia. Improvvisamente le leggi razziali cambiano completamente la sua vita: Nedo è costretto a lasciare la scuola e gli amici, mentre il padre e la madre perdono il lavoro. Nel giro di pochi anni la famiglia Fiano è costretta a nascondersi per sfuggire alle retate dei fascisti. Purtroppo, però, una denuncia li fa arrestare. Inizia così la terribile odissea che li conduce ad Auschwitz. La madre viene uccisa all'arrivo e il padre, a breve, subisce la stessa sorte. Nedo si difende con l'ottimismo della giovinezza, le sue doti di cantante, la conoscenza della lingua tedesca imparata dal nonno e con il sostegno morale di un ristretto numero di amici che, come lui, hanno la sola colpa di essere ebrei.Questo libro rappresenta la preziosa testimonianza di un viaggio a ritroso nella memoria, un viaggio doloroso e faticoso, ma per Nedo ricordare è un dovere, un debito alla memoria dei suoi familiari sterminati ad Auschwitz.Accanto alla severa denuncia del razzismo e della barbarie umana si impone su tutto il monito a non dimenticare.Nedo Fiano nasce a Firenze nel 1925 da una famiglia di religione ebraica. Nel 1944 viene arrestato e deportato ad Auschwitz. Sopravvissuto ai campi di sterminio, torna in Italia e inizia la professione di manager presso importanti aziende. Al suo lavoro affianca un'intensa attività di conferenziere e testimone della Shoah presso le scuole e le unversità.

      Il coraggio di vivere
    • 2003

      Due nazioni

      legittimazione e delegittimazione nella storia dell'Italia contemporanea

      • 376bladzijden
      • 14 uur lezen
      Due nazioni